LO STILE ITALIANO

LO STILE ITALIANO DETTO ALLA COPPALONI

Da più di 30 anni il presidente del Circolo, Fabrizio Piazza, guidato dal metodo di studio, ha sempre volato i falchi all’italiana, ossia seguendo lo stile del padre della falconeria moderna dei primi del ‘900, ossia di Ernesto Coppaloni e dei suoi allievi. Il metodo di volo utilizzato principalmente per l’alto volo viene completato, sempre attraverso lo studio, sul basso volo e su quello a vista.
Gli studi del dottor Piazza hanno portato nel 2014 alla pubblicazione del famoso testo FALCO IN ARIA MANI IN TASCA, titolo tratto proprio dallo stile italiano di Coppaloni, presentato inoltre nella lista dei testi di falconeria italiani all’UNESCO. Inoltre, alla fine del 2025 verrà pubblicato un nuovo testo dal titolo IL PURO FOLLE, ma come direbbe il Piazza … questa è un’altra storia.

Ma chi era Ernesto Coppaloni? Ecco come vi risponderebbe il Piazza:

Ernesto Coppaloni, nato a Corteolona il 24 aprile 1910, morto il 19 novembre 1973.

Scopiazza di la scopiazza di qua, senti quello, senti l’altro … ma le fonti quali sono? Sembra che tutti ormai parlano del dottor Ernesto Coppaloni … ma come? Sembra quasi che mangiavano con lui tutti i giorni … che bevevano e volavano e apprendevano … in realtà sono pochissimi quelli che possono parlare di lui, del suo stile, di averlo conosciuto …

Dai miei studi ci sono vari articoli che parlano di Coppaloni, del suo stile, dei suoi viaggi, sia in Italia che all’estero, fatti sia per la falconeria che per la cinofilia.

Francesco Pestellini in FALCONERIA MODERNA (Editoriale Olimpia, anno 1941), nel testo descrive l’addestramento di rapaci di alto e basso volo e nel capitolo XIV intitolato UNA PARTITA DI CACCIA A CORTEOLONA parla proprio del dottor Coppaloni.

Descrive l’abitazione dei Coppaloni presso Corteolona nella pianura pavese :-“… dal portone entriamo nell’immenso cortile dei Coppaloni, chiuso in un quadrilatero di stanze, adibite un tempo ad una filanda. Latrati di bellissimi cani da caccia e grida altissime di falchi alla pertica animano questo grande piazzale… Ora voi mi domanderete chi siano i Coppaloni. Ecco come vi risponderebbe il paese: “sarebbero dei ragazzi intelligenti, hanno anche studiato (Ernesto è in possesso di varie lauree ed è acquerellista notevole), ma poi si perdono con quelle bestiacce, hanno appestato la campagna di conigli selvatici, insomma gente un po squilibrata … anzi, se volete proprio saperlo, qui li chiamano i pazzi di Corteolona …”.

Felix Rodriguez De La Fuente in EL ARTE DE CETRERIA (Ediciones NAUTA, anno 1965) chiede al dottor Ernesto Coppaloni di scrivere sul falco lanario e gli dedica un capitolo intero dal titolo  IL FALCO LANARIO E L’ALFANETTA.

De la Fuente dice:- “…. ho avuto la fortuna che il falconiere che conosce meglio il lanario in Europa, il dott. Coppaloni, Presidente del Circolo Falconieri d’Italia, abbia accettato di scrivere un articolo su questo falco …. col suo contributo arricchisce questo testo e mette a disposizione l’abbondante e incalcolabile esperienza. Sono felice e onorato di cedere la penna al prestigioso falconiere italiano.

Il dottor Coppaloni dice che fin dl 1926, all’età di 16 anni ha iniziato ad occuparsi di Falconeria e ad addestrare sia falchi che astori. Nell’articolo da atto di essere un gran conoscitore e con l’occasione descrive anche addestramento e cura dei falchi e non solo dei lanari. Nell’articolo dice anche che lui no ha il vizio di pesare i propri falchi … dice anche che il grande maestro Federico II non crede si sia servito di bilance complicate per stabilire il momento in cui i suoi fantastici falconi erano pronti per il volo. … l’addestramento di un falcone è un lavoro tanto delicato e sensibile che il falconiere deve essere sopratutto un artista che sappia esattamente quando la sua opera, paragonabile ad un quadro o una statua, è completa, viva, palpitante, senza avere bisogno di ritocchi che guasterebbero la sua freschezza. … consiglio ai lettori di leggere attentamente il capitolo per intero del dott. Coppaloni …  essendo uno dei pochi scritti di pugno sull’addestramento completo esistente per un libro e su un libro…

Chi ha parlato di Coppaloni e del suo stile in modo molto valido è stato un grande falconiere italiano ossia Giampiero Del Maestro Calvetti che molti di noi “vecchi” ricordano con piacere, egli così lo ricordava, essendo che lo ha conosciuto.

Insieme al suo scritto ho aggiunto i miei pensieri e le mie valutazioni di studio del grande maestro che era e che sarebbe stato il dott. Coppaloni. Inoltre alla fine del 2025 questo articolo verrà aggornato con altre fonti acquisite su ernesto Coppaloni, padre della falconeria moderna.

Nella vita del dott. Coppaloni legata alla falconeria, in particolare dell’alto volo fa ingresso Ettore Nasturzio che da le prime istruzioni che il dott. Coppaloni fa sue trasformandole in tre momenti lapidari che lo accompagnarono e lo accompagnano tutt’ora:

  • falco in aria mani in tasca, fino a quando non ha raggiunto l’altezza giusta
  • logoro visto, logoro dato
  • amare i propri falchi

Non dimentichiamoci che Coppaloni era un grande pointerman ed era titolare dell’allevamento “della Gaia” e presidente del Pointer Club Italia, e nei suoi pointer cercava  il “puro, folle” ossia il cane che spaziava trascinato da un incontenibile passione e non mosso da un addestramento eccessivo all’obbedienza (n.d.a.).

Questo stile il dott. Coppaloni lo mise in pratica nella Falconeria d’alto volo, lasciando esprimere il falco mosso dal pugno su in alto nel cielo senza essere richiamato (la purezza del volo) e aspettare che il falco rientrasse sul falconiere spontaneamente per essere poi pronto all’azione (n.d.a.).

E se qualcosa andava storta …… logoro visto, logoro dato, unico mezzo valido per richiamare il falco a se (n.d.a.).

Egli amava l’arte della falconeria, i voli perfetti, rivedeva se stesso nei voli altani che legavano con un filo sottile falco e falconiere (n.d.a.).

Portò il suo stile ai falconieri italiani e poi lo portò in Europa è di quei tempi la frase di

Renz Waller: “i pifferi di montagna vennero per suonare e furono suonati”, riferendosi ai voli alla Coppaloni dei falconieri italiani che a quei tempi non erano tanti, ma pochi e veramente eletti e selezionati.

(n.d.a.) = nota del sottoscritto

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